Miso autoprodotto

Ragazzi avrei dovuto aspettare almeno sei mesi prima di pubblicare questo post ma non ho resistito 😀 Sono secoli che volevo provare ad autoprodurmi il miso, visto che lo consumo abitualmente soprattutto nelle mie minestre o nella classica zuppa di miso, nella quale purtroppo non metto più alghe per la mia patologia legata alla tiroide.
Chi lo acquista sa quanto costa un vasetto di miso 😛 questo alimento fermentato ricco di proprietà, vi invito ad approfondire leggendo QUESTO ARTICOLO per capire cosa sia il miso.
Sinceramente pensavo fosse molto più complicato farlo, o meglio diciamo che io ho semplificato acquistando il riso koji, il  riso koji è un riso inoculato con spore dell’Aspergillus oryzae, un fungo filamentoso che si presenta come una specie di muffa e che stimola la fermentazione.
Volendo si può autoprodurre anche il riso koji, basta acquistare l’aspergillus, forse ci proverò nella seconda autoproduzione del miso se questo verrà bene.
Ho seguito la ricetta trovata in rete cioè QUESTA, nel sito il giornale del cibo.
A fine preparazione mi è venuto un dubbio tremendo perché ho usato la soia decorticata che uso per fare il TEMPEH, avevo paura d’aver compromesso la mia preparazione quindi ho fatto un po’ di domande qua e la a conoscenze in FB che mi hanno rassicurato dicendomi che va bene ugualmente :-P, mi sarebbe dispiaciuto dover buttare tutto visto comunque il costo del riso koji.

Ingredienti:
500 g di riso koji
200 g di sale marino integrale
500 g di soia biologica italiana
1/2 bicchiere di aceto di mele

Procedimento:
Vi riporto il procedimento come riportato nel blog citato sopra, con aggiunta di quello che ho fatto io:
mettete in ammollo la soia la serta prima, il giorno dopo, scolate e risciacquate la soia, quindi mettetela in una pentola con  abbondante acqua e mezzo bicchiere di aceto di mele e cuocetela per 4 ore, io l’ho cotta 5 ore, deve essere cotta senza spappolarsi in cottura, cosa che non succede perchè la soia è un legume molto resistente alla cottura.
Quando la soia sarà cotta, frullatela; poi, unite il sale e il riso koji.

Ci vuole un po’ di pazienza nel frullarla, ho frullato in più riprese, la soia deve diventare una crema.

Con le mani pulite, io ho messo dei guanti, ammalgamate bene il tutto, ho rigirato per 5 minuti abbondanti.
A questo punto formate delle “palle” più o meno grandi come dei kiwi.
Ora preparate quello che sarà il contenitore di fermentazione del miso per i lunghi mesi di attesa: usate una pentola in terracotta, un vaso, una zuppiera, quello che preferite, io ho usato una zuppiera che credo di non avere mai usato nei 30 anni e forse più che la posseggo 😀
Mettete la pastanella nel contenitore che avete deciso di usare, lanciandole con una certa decisione: questo gesto, apparentemente strano, permetterà all’aria di fuoriuscire completamente dalla futura pasta di miso.
A questo punto comprimete bene con le mani, non deve restare aria

Cospargete con un ulteriore strato di sale, che farà da ulteriore sigillatura di sicurezza

Coprite con una pellicola di cera vegetale o della comune pellicola da cucina; chiudete con il coperchio e riponete in un luogo fresco ed asciutto, io ho messo nella mia cantinetta.
E adesso tanta pazienza per 6 mesi, tanto poi se vi guardate indietro vi renderete conto che volano 😀 controllare a questo punto la fermentazione, sperando che sia andato tutto bene, se non ci sono muffe e odori sgradevoli, aspettate altri 6 mesi, già ancora pazienza perchè come scrive Carmela Kia nel post: il miso è come il vino: più rimane a riposo, più le sue qualità organolettiche migliorano.
Sicuramente, dopo i primi 6 mesi dovrete attendere almeno altri 2 per consumarlo, anche se, come detto, un miso di 12 mesi sarà più ricco, nutrizionalmente parlando, di uno di 8.
Quando il miso sarà pronto, trasferitelo in barattoli di vetro puliti e sterilizzati e conservatelo in dispensa. Non avrete necessità di conservarlo in frigorifero.
QUANDO FARò QUESTO PASSAGGIO SARETE MESSI AL CORRENTE 😀
Quindi ragazzi tanta tanta e ancora tanta pazienza ❤ ❤ Un grande abbraccio nella speranza di mostrarvi i vasetti con il mio miso.

PS: se qualcuno ha suggerimenti sono ben accetti 😉


E dopo esattamente un anno ecco il mio miso invasato, è semplicemente fantastico, ha un profumo molto forte formaggioso, assaggiato nelle mie minestre è davvero delizioso insaporisce in modo equilibrato senza essere troppo forte 🙂

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